Oggi la Luna raggiunge la sua pienezza nel segno dell’Ariete e sappiamo che i pleniluni ci danno l’opportunità di sperimentare, comprendere e integrare le caratteristiche di due polarità, perché, a differenza dei noviluni, Sole e Luna non si trovano nello stesso segno, ma nei due segni opposti e complementari.
E mentre la Luna si trova nel segno dell’Ariete, il Sole si trova nel suo segno opposto e complementare, la Bilancia.
L’Ariete rappresenta il risveglio, la nascita, l’inizio, il principio: è Ariete il germoglio che spunta, la nascita di un’idea o di un sentimento, l’avvio di una azione e tutto ciò che concerne la prima fase di qualcosa. La Bilancia, invece, ci dice che è tempo di bilanci e di scelte: il raccolto è stato fatto, è stato conservato ed ora è il momento di ripartirlo equamente, così come, in base ai risultati, si sceglie se aumentare o diminuire le quantità per la semina del prossimo anno. Quindi, tra la folgorante ascesa verso l’estate (Ariete) e l’implacabile discesa verso l’inverno (Bilancia), possiamo vedere che tanto l’Ariete è concentrato su sé stesso, tanto la Bilancia è tesa a soddisfare le esigenze altrui. Più l’Ariete spinge a rompere e ricreare, più la Bilancia tenta di conservare gli esili fili che la collegano agli altri.
Se l’Ariete impara dalla sua polarità, comincerà ad ascoltare gli altri, deciderà di non annoiarsi e qualche volta deciderà di restare. Se la Bilancia impara dalla sua polarità, diventerà conscia delle proprie esigenze e questa maturità le permetterà di fare scelte in linea con i suoi desideri, senza più essere schiava del bisogno di accettazione ma padrona del suo Io.
Sappiamo che nelle varie culture si è sempre dato un nome ai vari cicli lunari, e per esempio questa luna da alcuni è nominata la “Luna delle foglie cadenti”, da altri la “Luna della caccia”.
Altro nome è la “Luna del Fuoco”: potremmo pensare che questo nome sia dovuto al fatto che il segno dell’Ariete è elemento Fuoco, ma in realtà prende spunto dal colore delle foglie degli alberi. Infatti, in questo periodo la linfa delle piante comincia gradualmente a rallentare il suo flusso e a scendere in profondità, tornando alle radici, e permettendo quindi alla Madre Terra di indossare nuovi colori, dalle sfumature accese del rosso a quelle calde e vivaci del giallo e arancio, dandoci così la possibilità di ammirare questo meraviglioso spettacolo prima che si spogli e vada in letargo.
La Luna è congiunta all’asteroide Eris e il Sole è congiunto a Marte: da una parte la Dea della discordia e della contesa, dall’altra il dio della guerra. E i due versanti sono entrambi in quadratura con Plutone in Capricorno, formando una T quadrata.
Plutone, il dio degli inferi, è il pianeta più lento (impiega ben 248 anni a compiere il suo giro intorno allo zodiaco): è entrato nel segno del Capricorno nel 2008 (e vi resterà fino al 2024) aprendo una porta che ci ha permesso di entrare in un luogo di grandi pulizie, soprattutto a livello di anima; ha un’altissima vibrazione energetica, capace di distruggere tutto, creando le condizioni ideali per ripartire letteralmente da zero, attraverso una metamorfosi e una rigenerazione radicale.
La quadratura di Sole e Luna con Plutone mette in evidenza sia i nostri conflitti interni che gli attriti con gli altri, creando stress e tensione, e spingendoci a sostituire, modificare o iniziare qualcosa; ci mostra il lato più oscuro di noi stessi e delle nostre relazioni, in modo da trasformare o distruggere senza ulteriori ritardi ciò che non può più continuare nello stesso modo. Ci sta dicendo che è il momento di porre fine alle relazioni piene di discordia e risentimento, di sanare le ferite legate alle relazioni, lasciando andare le vecchie modalità di vincolarci con gli altri e aprendoci a un nuovo modo di confrontarsi con l’altro e il diverso a noi. Trasformando qualcosa nella coscienza (Sole) e liberando qualcosa a livello emotivo (Luna), possiamo aprire il cuore, lasciarci alle spalle la rabbia e superare le differenze e i contrasti con l’amore.
Tra l’altro Plutone è congiunto a Chariklo, l’asteroide più grande della Cintura dei Centauri, che nel mito è la moglie di Chirone e la guardiana di profondi processi di trasformazione. Quindi la medicina di Chariklo può addolcire l’energia distruttiva di Plutone: mentre Plutone ci porta a viaggiare negli inferi, Chariklo ci invita all’emersione e alla liberazione da questa profondità.
Nel nome Chariklo troviamo la parola greca “charis” che significa “grazia”, e lei è proprio l’immagine di quel femminile che si prende cura, che non giudica, che custodisce e sostiene senza giudizio, con presenza e compassione. Quindi ciò che percepisco di questo plenilunio è la guarigione delle polarità maschile e femminile: nella nostra società difficilmente si riconosce la natura alchemica dell’unione del maschile e del femminile, ma è proprio nell’unione delle polarità all’interno di noi che possiamo sanare le ferite del passato.
Invece di stare nella lotta, nello scontro tra le diverse fazioni (da una parte il maschile – Sole e Marte, e dall’altra il femminile – Luna ed Eris), cerchiamo l’unione. E il punto di unione è sempre il chakra del cuore, che unisce il dentro e il fuori e l’alto e il basso (Plutone e Chariklo): qui materiale e spirituale si incontrano, e rappresenta la porta d’accesso dell’anima, dove ha origine ogni forma d’amore.
Tutti noi abbiamo delle catene, che siano relazionali, mentali o comportamentali, e queste catene ci condizionano, ci frenano; ma questo plenilunio ci aiuta a spezzarle e a ritrovare la libertà, se solo rimaniamo nel cuore e ci apriamo ad accogliere il diverso da noi. Quindi connettiamoci al nostro cuore, espandiamolo e lasciamo che l’amore fluisca da noi agli altri e dagli altri a noi, in un continuo fluire di dare e ricevere; in questo modo possiamo riconnetterci alla nostra vera essenza, che è l’amore stesso.
Buona luna piena, Francesca Zangrandi