Marzo nell’antico calendario romano era considerato il primo mese dell’anno, e dal numero uno scaturiscono i nuovi inizi, le nuove idee, i nuovi progetti. Ovviamente, ogni nuovo inizio richiede un lasciar andare, un cambio di paradigma, un rompere con strutture obsolete per fare spazio al nuovo. Un po’ come fanno le farfalle che devono uscire dalla crisalide per rinnovarsi o le aragoste che devono uscire dal guscio.
E infatti siamo nella stagione del segno dei Pesci, l’ultimo dello zodiaco, quello che si trova nel varco tra l’inverno e la primavera, tra gli ultimi aliti gelidi e i primi raggi caldi del sole; è un segno liminale, chiude un ciclo e allo stesso tempo mette le basi per il nuovo che si aprirà. È il segno del “non ancora”: la natura si sta risvegliando, ma si trova nel passaggio che precede la nascita, nel momento in cui il seme sepolto sottoterra completa la sua trasformazione.
E abbiamo inaugurato questo mese di marzo con la congiunzione di Venere, Giove, Chirone e Vesta nel segno dell’Ariete. L’Ariete è il primo segno dello zodiaco, rappresenta l’“io sono”. L’energia del Fuoco dell’Ariete ci invita ad iniziare qualcosa, a muoverci per andare nella direzione che vogliamo raggiungere, ma se rimaniamo ancorati al passato, alle ferite e ai dolori che ci riportano lì, sarà difficile avanzare.
Venere ci sta ricordando che la relazione più importante è con noi stessi. Giove ci invita ad aver fiducia nei nostri valori e in chi siamo. Chirone ci parla di una sanazione della ferita dell’invisibilità, il non essere riconosciuti per le nostre capacità, aiutandoci ad esprimere la nostra verità lasciando da parte la sensazione di inadeguatezza e di non merito. E Vesta, colei che ci collega al nostro fuoco interiore, ci ricorda di essere totalmente noi stessi, in modo autentico, e di accendere il nostro fuoco creativo e connettere con ciò che ci appassiona.
Questo non significa smettere di essere noi stessi per essere altro, tutto il contrario! Significa smettere di essere ciò che abbiamo sempre creduto di essere o che ci hanno fatto credere di essere, per essere finalmente chi siamo in realtà; permettendoci di esprimere la nostra anima, la nostra voce autentica.
Dopotutto, secondo l’astrologia biblica, nell’Ariete ci riconosciamo autenticamente come umani divini: le corna riassumono l’idea della nascita del mondo, l’inizio della sua manifestazione esterna ed indipendente, il significato dell’offerta della propria anima; il coraggio e la combattività dell’Ariete sono necessari per affrontare le lotte volte ad affermare la propria presenza e missione nel mondo.
E martedì prossimo la Luna raggiungerà la sua massima espansione nella Vergine, segno di Terra che rappresenta l’archetipo della Sacerdotessa, della Donna Medicina. Infatti, il termine “vergine” non ha nulla a che vedere con la connotazione moderna di “casta, innocente”, ma indica la donna che mantiene salda l’individualità e l’indipendenza, senza lasciarsi influenzare dagli altri, che è completa in sé stessa ed è in contatto con la Madre Terra: sa quanto può aiutarci con i suoi rimedi, ma allo stesso tempo desidera agire per sanare la Terra.
E il segno della Vergine è anche quello che ci invita a mettere i nostri doni e talenti al servizio degli altri, ricordando ciò che siamo venuti a fare in questa vita.
Sappiamo che con il plenilunio Sole e Luna si trovano in segni opposti e complementari, quindi abbiamo l’opportunità di lavorare la polarità. Il segno dei Pesci rappresenta l’infinito, è imprevedibile, sfuggente ed estatico, è spirituale, intuitivo, sognatore, mentre il segno della Vergine rappresenta i dettagli, è scrupoloso, analitico e focalizzato, concreto ed intellettuale, quindi apparentemente potrebbe sembrare che i Pesci rappresentino il caos e la Vergine l’ordine, ma credo sia troppo riduzionistico. In fondo, il segno dei Pesci nasconde un ordine trascendente, superiore: trascende i confini per dissolversi nel tutto, quindi in questa espansione e fusione trova un ordine superiore, che ovviamente è difficile da comprendere con l’analisi sistemica della mente, tipica della Vergine. Per comprendere questo ordine bisogna utilizzare le qualità dei Pesci: la fede, le emozioni, la resa totale senza paura di perdere i propri confini.
Pertanto, potremmo dire che Vergine e Pesci sono un’espressione diversa della stessa energia, perché, anche se è risaputo che la Vergine ama l’ordine, i dettagli, il perfezionismo, in fondo lo fa per controllare il caos. Ha bisogno di azioni concrete, quotidiane e ripetitive per creare dei confini, delle certezze, e non perdersi nel mare infinito delle variabili che non può controllare; quindi, crea dei piccoli rituali magici che la aiutano a ritrovare l’ordine.
Però il governatore di questo plenilunio è Mercurio, che si trova nel segno dei Pesci, quindi la mente potrebbe essere confusa, i pensieri poco chiari. E al momento del plenilunio, i due luminari saranno in quadratura a T con Marte in Gemelli, l’altro segno governato da Mercurio, rischiando di rendere ancora più difficile un’azione mirata chiara.
Quindi forse potremmo smettere di pensare e affidarci all’intuizione. Buona luna piena, Francesca Zangrandi
PS. Ultimi giorni per accedere alla membership LA SPIRALE INFINITA ad un prezzo davvero vantaggioso!