Siamo nel mese di giugno, un numero sei, e il numero sei è il numero della Dea, del femminile, dell’armonia e dell’amore; nell’antichità era consacrato a Giove e a Venere, considerato simbolo della bellezza e della perfezione (infatti, se sommiamo i numeri 1, 2 e 3, o se li moltiplichiamo, otterremo comunque il numero sei).
Graficamente il numero sei è rappresentato dalla stella a sei punte, conosciuta come Sigillo di Salomone o Stella di David; mentre la stella a cinque punte corrisponde alla dimensione microcosmica, all’uomo individuale, la stella a sei punte corrisponde alla dimensione macrocosmica, all’uomo universale. La stella a sei punte è formata da due triangoli equilateri intrecciati: il triangolo con il vertice verso il basso rappresenta l’Acqua e la Terra, ossia i due elementi più pesanti, che tendono verso il basso, mentre il triangolo con il vertice verso l’alto rappresenta l’Aria e il Fuoco, i due elementi più leggeri, che tendono verso l’alto. Quindi esprime l’unione del Cielo e la Terra.
Pertanto potremmo dire che il numero sei è il numero dell’armonia e che ci chiede di trovare un equilibrio tra materia e spiritualità.
E domani non solo si aprirà il portale 6-6, ma sarà anche un giorno sei: 6-6-2019 (6+6+2+0+1+9=24; 2+4=6).
Questo portale è un potenziamento dello scorso portale 3-3-3: se in quella occasione abbiamo potuto portare nel mondo reale il mondo delle possibilità, convertire le idee in qualcosa di più tangibile, ora è il momento di passare alla creazione, alla manifestazione concreta di quanto avevamo progettato e preparato allora.
Il numero sei risuona direttamente con il 3-3, è la concretizzazione fisica dei progetti e delle idee che originano nel piano mentale; per Pitagora era il numero della creazione nel piano reale, concreto.
Una figura della geometria sacra che ci può aiutare in questo momento è il Seme della Vita (da non confondere con il Fiore della Vita!), conosciuto anche come il Seme della Creazione: questa figura rappresenta i sette stadi (o giorni) della creazione, quindi è considerato il simbolo della creazione e della fertilità.
Dio ha creato la vita in sette giorni, ma il settimo giorno si riposò, quindi in realtà già il sesto giorno l’opera era creata; e in effetti nel Seme della Vita il cerchio centrale rappresenta il settimo giorno, il riposo, mentre i sei cerchi rappresentano i primi sei giorni della creazione, e l’intersecarsi di questi sei cerchi forma sei petali nel cerchio centrale.
Quindi domani, si aprirà un portale che rimarrà aperto fino al 24 giugno, e in questo lasso di tempo possiamo investire le nostre energie per creare e co-creare la nostra realtà.
E visto che la yoni, l’organo femminile, è da sempre considerata la porta attraverso cui il principio primo si fa materia e l’energia trascendentale diventa manifestazione, direi che la Smorfia Napoletana (una sorta di “dizionario” in cui a ciascun vocabolo corrisponde un numero da giocare al lotto) dopotutto ha colto nel segno associando il numero sei a “chella ca guarda ‘nterra”, ossia “quella che guarda per terra”, riferendosi alla vulva femminile, intendendo non solo l’organo sessuale in sé, ma in generale l’amore, l’equilibrio e la maternità, in quanto è la prima cosa che conosciamo e vediamo quando veniamo alla luce.
Ahava, Francesca Zangrandi