Rubrica “Lunedì al femminile”: CONCEPIMENTO, LA SCINTILLA CHE CREA UNA NUOVA VITA

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Eccoci giunte al trentottesimo appuntamento della rubrica “Lunedì al femminile”, che esce ogni primo lunedì del mese.
Da moltissimo tempo stiamo parlando di ciclo mestruale, mestruazioni e tutto ciò che comporta, ricordando che il menarca, ossia la prima mestruazione, è in realtà il primo e più importante rito di passaggio per una ragazza, quello che ci fa entrare a tutti gli effetti nel ciclo di vita fertile. Ci sarebbe ancora tanto da dire sulla ciclicità femminile, ma oggi vorrei iniziare a parlare di un’altra tappa molto importante nel ciclo di vita fertile delle donne, la gravidanza, che segna un altro rito di passaggio.

Come avevamo già detto, i riti di passaggio marcano il transito a una nuova tappa della nostra vita; sono una specie di non tempo tra fine e inizio, tra prima e dopo, tra ciò che non è più e ciò che non è ancora. Una soglia che, una volta varcata, ci fa sentire il cambiamento, integrando e interiorizzando che è avvenuta una transizione. Un luogo non luogo in cui tutto può accadere.
E in questo periodo che è la gravidanza, si varca la soglia tra l’essere figlia e l’essere madre. Un tempo necessario non solo affinché il corpo fisico si prepari ad accogliere la nuova vita, ma anche necessario alla psiche per prepararsi a interiorizzare questa transizione tra l’essere stata figlia di sua madre e il diventare ora lei stessa madre, risvegliando e portando in scena la figura della propria madre e confrontandovisi.

Per questo motivo e per tanti altri, può succedere che l’idea di diventare madre comporti resistenze emotive e spirituali, perché comporta un grande cambiamento nella propria vita, dove è necessario lasciarsi alle spalle il proprio modo di essere e aprirsi a nuove possibilità. È necessario convivere con nuove emozioni e rinunciare ad aspettative e modi di essere profondamente radicati, e possono crearsi resistenze, a volte anche a livello inconscio.
E come ci insegna la medicina cinese, rimanere ancorate a sensazioni, emozioni e idee preconcette può bloccare il fluire del qi e del sangue, facendo quindi ristagnare l’energia nei meridiani, negli organi e nei visceri, arrivando anche a impedire il concepimento. Qualcuna potrebbe aver prima bisogno di liberarsi dalla paura di non essere in grado o di fallire, qualcun’altra potrebbe aver bisogno di fare prima spazio nella propria vita (a sé stessa e di conseguenza a un nuovo essere), qualcuna potrebbe aver bisogno di spogliarsi del ruolo di donna in carriera, o di superare l’ossessione di diventare madre prima di una certa età… Ogni donna ha la sua storia; ho avuto ed ho il grande privilegio di accompagnare diverse donne, ognuna con le proprie realtà, emozioni, credenze, ecc… E c’è anche da aggiungere che purtroppo viviamo in una società che non fa nulla o molto poco per sostenere davvero le madri, quindi diventa un viaggio non sempre facile, pieno di aspettative, pressioni, credenze ed emozioni. Possiamo non esserne consapevoli, ma tutto ciò è impresso dentro molte di noi e va ad influire.

La gravidanza comporta profondi cambiamenti, a livello fisico, emotivo, mentale, energetico e spirituale, e questi cambiamenti si verificano in un tempo relativamente breve. Infatti, tra la fecondazione e il parto passano solo dieci cicli lunari, a fronte di un’infinità di modificazioni a vari livelli.
Fortunatamente si parla sempre più dell’importanza di portare l’attenzione al corpo, alle emozioni e ai pensieri durante la gravidanza, ma ancora troppo poco si parla di portare la stessa attenzione anche al momento del concepimento, o meglio ancora ben prima del concepimento.

Infatti, per la medicina cinese l’unione dei Jing dei genitori al momento del concepimento dà vita al Jing del figlio, determinando le basi su cui poi costruirà la salute di tutta la sua vita. Il Jing potremmo considerarlo l’essenza e partecipa in particolare alla costituzione fisica dell’individuo e alla predisposizione a determinate patologie; questa sostanza preziosa in parte la ereditiamo dal Jing sessuale dei nostri genitori (Cielo Anteriore) e in parte viene rifornita dal qi estratto dai cibi e dall’aria (Cielo Posteriore).

Quando l’ovulo viene fecondato dallo spermatozoo, inizia il concepimento. Il termine “concepimento” deriva dal latino “cum capere”, che significa “accogliere in sé, prendere insieme”, quindi ci riporta all’azione del fare spazio (non solo fisico) dentro di sé per accogliere una nuova vita, una nuova anima pronta ad incarnarsi.
La creazione di una nuova vita inizia quindi con l’unione dello yin (ovulo) e dello yang (spermatozoo) a cui partecipa il Cielo che, con il suo consenso, permette la discesa dello Shen. Soltanto a seguito di tale evento può avvenire la fecondazione e l’inizio di una nuova vita. Infatti, per la concezione taoista noi siamo il ponte che unisce Cielo e Terra: possediamo una natura propria che viene dal Cielo e una forma corporea che viene dalla Terra, e il nostro compito è integrarli e farli nostri, realizzando e portando a compimento innanzitutto noi stessi.

Proprio al momento del concepimento si definisce la costituzione del nuovo essere, perché in gran parte è ereditaria. Il concepimento in medicina cinese è definito come passaggio dal Cielo Anteriore al Cielo Posteriore, passaggio dal Caos alla Vita. Nel momento in cui si uniscono l’ovulo (lo yin, la Terra) e lo spermatozoo (lo yang, il Cielo), si crea un nuovo essere; l’unione di due energie, maschile e femminile, rappresenta l’unione spirituale che consente l’incarnarsi di un’anima, lo sviluppo di una nuova individualità, grazie a quelle che sono definite le “tre sostanze meravigliose” o “tre tesori”: lo Shen (spirito), il Jing (essenza), ed il qi (soffio vitale, energia). Secondo la medicina cinese, questi tre tesori si attivano ed intervengono nello sviluppo fetale e danno luogo alla costituzione psicofisica, unica e irripetibile, di ogni individuo e rappresentano le potenzialità di un nuovo organismo.

Durante l’unione sessuale, si invitano sulla terra i vari Shen, gli spiriti universali. Lo Shen che decide di incarnarsi sceglie i genitori ed è invitato a partecipare allo sviluppo del feto diffondendosi in tutto il corpo, in ogni cellula, arrivando fino agli organi e lasciando in essi un’impronta particolare, uno spirito, un aspetto mentale, per poi andare a dimorare nel cuore e guidare l’orientamento profondo dell’individuo nel corso della vita.
Lo Shen dell’universo, quando si radica nell’individuo, lo colora e lo guida, esprimendo tutte le istanze psichiche, emozionali e spirituali; per questo motivo per la medicina cinese l’intelligenza profonda dell’uomo risiede nel cuore, da dove si diffonde a tutto l’organismo attraverso il sangue, veicolo dello Shen. Le varie impronte che lo Shen lascia negli organi sono denominate Ben Shen: le possiamo tradurre come “anime vegetative, spiriti vitali, radici dello Shen”, ed ognuna di esse può essere considerata come una forma particolare di psichismo inerente ad ogni organo.

Tutto il processo della fecondazione e della gravidanza avviene all’interno della donna, in un organo nascosto, l’Utero, quindi si tratta di un fenomeno fisiologico quasi esclusivamente yin, anche se sono presenti molti aspetti yang. La fecondazione avviene nella fase dell’ovulazione, che è il momento più yin del ciclo mestruale. Il prodotto del concepimento viene considerato un ammasso di sangue, yin, e lo sviluppo dell’embrione e del feto avviene principalmente sotto l’azione di Rene, Milza e Fegato, i cui rispettivi meridiani sono chiamati “i tre yin del basso”.

Per la medicina cinese, affinché il concepimento possa avvenire, sono necessari sia fattori materni che paterni: da parte materna è necessaria una fornitura abbondante di Sangue e Jing, il prosperare di Reni e Fegato e la salute di Chongmai, Dumai e Renmai; da parte paterna è necessaria l’energia yang del Fuoco del Ming Men, legata ai Reni, che fornisce la scintilla necessaria perché il Jing e il Sangue possano formare un nuovo essere vivente.
Anche il Po della madre gioca un ruolo importante nel concepimento: il Po è il Ben Shen che alberga nel Polmone e rappresenta l’istinto, l’aspetto inconscio della psiche, e qualcuno lo definisce “anima corporea”; è di natura yin, deriva dalla madre e quando moriamo ritorna alla Terra (e se questo ritorno alla Terra non avviene, per esempio per una sepoltura inadeguata o mancante, si possono avere dei Gui, spiriti vaganti sulla Terra). Quindi il Po del feto si forma da quello della madre al momento del concepimento, e di conseguenza la costituzione ereditaria del bimbo non dipende solo dai Reni dei genitori, ma anche dai Polmoni della madre.

Ahava, Francesca Zangrandi

PS. Il prossimo appuntamento di questa rubrica sarà il primo lunedì di marzo, ma se nel frattempo vuoi rimanere aggiornata sui vari articoli che pubblico sul blog puoi iscriverti alla newsletter, mettere “Mi piace” alla pagina Facebook, seguirmi su Instagram, iscriverti al canale YouTube e/o al canale Telegram. E se invece credi che questo articolo possa interessare a qualcuno di tua conoscenza, puoi condividerlo. Grazie di cuore!

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