Eccoci giunte al decimo appuntamento della rubrica “Lunedì al femminile”, che esce ogni primo lunedì del mese, ed oggi vorrei parlare del bacino e la sua struttura ossea, perché sento che c’è bisogno di avere un’idea chiara della struttura che contiene tutto l’apparato ginecologico femminile prima di proseguire con certi approfondimenti.
La pelvi è chiamata anche cintura pelvica, e rappresenta il collegamento tra lo scheletro assile (cranio, gabbia toracica e colonna vertebrale) e lo scheletro degli arti inferiori. Essendo l’anello di congiunzione tra il tronco e gli arti inferiori, è chiaro che la sua flessibilità è indispensabile e che la sua rigidità avrà ripercussioni sia a livello della colonna che degli arti inferiori.
Nei bambini generalmente questa rigidità non si riscontra, o molto raramente; invece risulta essere molto frequente negli adulti, quindi è importante prevenirla lavorando sulla mobilità e flessibilità articolare del bacino, e cercare di recuperarla se già ci si sente piuttosto rigidi.
Il termine “pelvi” deriva dal latino “pelvis”, che significa “catino di metallo, bacinella, paiolo”, e in effetti la pelvi è anche chiamata bacino, termine che ci ricorda i recipienti destinati a contenere acqua o altri liquidi e che quindi ci riporta alla stretta relazione della pelvi con l’acqua.
Uno dei termini che i cinesi utilizzano per definire la pelvi è Gu Pen dove Gu è l’osso e Pen ha il significato di bacino, catino, denotando la sua stretta relazione con l’elemento acqua. Il termine stesso Gu Pen pone l’accento sulla forma di bacino, ovvero qualcosa che contiene le acque, e l’acqua è all’origine della creazione e della vita: è in questo bacino che avverrà la procreazione.
La pelvi è formata da quattro ossa: le due ossa iliache, l’osso sacro e il coccige.
Il quattro è il numero della Terra, rappresentata da un quadrato che ci dà subito l’idea del sostegno, della stabilità e solidità; ed effettivamente la pelvi è quella che sostiene ricevendo il peso della parte superiore del corpo e allo stesso tempo, insieme ai legamenti e alla muscolatura dei glutei, dà stabilità al corpo.
Le ossa iliache rappresentano le porzioni laterali del bacino, ma anche la parte anteriore; infatti, le due ossa si uniscono davanti nel pube attraverso la sinfisi pubica. Queste due ossa sono formate da tre regioni che si sono fuse insieme: ilio, ischio e pube.
Sulla parte posteriore, le ossa iliache si articolano con l’osso sacro, di forma triangolare, concavo verso l’interno. Quest’osso è formato dalle cinque vertebre sacrali che si sono fuse insieme, e a sua volta si articola con il coccige. Quest’ultimo risiede inferiormente all’osso sacro e rappresenta l’ultimo tratto della colonna vertebrale; di fatto, deriva dalla sovrapposizione delle vertebre coccigee, che generalmente sono quattro (ma possono anche essere meno o di più) e si fondono.
La pelvi maschile e quella femminile sono formate dalle stesse parti ossee, ma presentano delle differenze tra loro. La prima differenza è che il bacino femminile si estende maggiormente in larghezza, mentre quello maschile si estende maggiormente in altezza, risultando più stretto e compatto. Ovviamente, questa differenza è data dal fatto che il bacino della donna deve poter ospitare il feto e permetterne la fuoriuscita durante il parto.
Inoltre, il bacino femminile è inclinato anteriormente, in modo che, durante la gravidanza, il peso possa gravare anche sulla parte ossea anteriore, il pube, e non solo sulla parte del perineo affaticandolo. Il foro otturatorio (foro derivante dalla disposizione dell’ischio e dell’osso pubico, attraverso cui passano nervi, vene e arterie) nelle donne ha forma triangolare e negli uomini ha forma ovale. Infine, l’angolo sottopubico, creato dai due rami inferiori delle ossa pubiche, è più aperto nelle donne.
La cintura pelvica, insieme al perineo, inferiormente, e al cosiddetto ingresso pelvico, superiormente, forma la cavità pelvica, dalla forma a imbuto. Questo spazio, risultando dalla disposizione delle ossa del bacino, ovviamente risulta essere diverso negli uomini e nelle donne: in queste il diametro dell’ingresso pelvico è maggiore.
All’interno della cavità pelvica si trovano arterie, vene, muscoli, nervi ed organi, tra cui la vescica, l’intestino, l’utero con le tube di Falloppio, le ovaie e la vagina nelle donne, e la prostata, i dotti deferenti e le vescicole seminali negli uomini.
La forma delle ossa suddivide la cavità pelvica in due regioni: una superiore, chiamata grande pelvi o falsa pelvi, e una inferiore, chiamata piccola pelvi o vera pelvi.
La grande pelvi è uno spazio in condivisione con la cavità addominale, ed è lo spazio che accoglie il feto durante la gravidanza. La piccola pelvi, invece, è la cavità pelvica vera e propria, quella che contiene gli organi.
Ciò che ho spesso notato lavorando con le persone, è che il più delle volte non hanno un’immagine chiara della forma del loro bacino, ed anche se ce l’hanno a livello mentale, non sempre questa immagine corrisponde poi alla loro immagine corporea e sensoriale. Quindi ti consiglio di prenderti del tempo per esplorare il tuo bacino, sentendone i limiti ossei con le mani, cercando di prendere consapevolezza della sua forma e della sua grandezza.
E quando ti sembra di avere un’idea chiara del tuo bacino, sia a livello mentale che corporeo e sensoriale, potresti metterti in posizione seduta ed appoggiare le mani sulle creste iliache (la parte superiore delle ossa iliache), chiudere gli occhi e portare l’attenzione su quanto spazio c’è tra le tue mani e la superficie su cui poggiano gli ischi (la parte inferiore delle ossa iliache). Quanto è alto il tuo bacino? La sua altezza corrisponde all’idea che avevi? È più alto o più basso di quanto credessi o pensassi? E se ti va di farmi sapere ciò che noti, sarà un piacere leggerti e risponderti.
Ahava, Francesca Zangrandi