Eccoci giunte all’undicesimo appuntamento della rubrica “Lunedì al femminile”, che esce ogni primo lunedì del mese. Mi sembra incredibile che sia già passato quasi un anno da quando iniziai con questo piccolo progetto, iniziato per un’intuizione avuta durante una piccola vacanza fatta nei giorni a cavallo dell’ultimo dell’anno.
E se in questi mesi hai seguito la rubrica, leggendo i vari articoli, mi farebbe davvero piacere sapere come li hai trovati, se in qualche modo ti sono stati di aiuto, se hai suggerimenti da darmi o se ci sono degli argomenti che ti piacerebbe approfondissi!
La volta scorsa abbiamo iniziato a capire un po’ com’è fatto il nostro bacino, colui che contiene la nostra parte più nascosta e magica. E visto che ora il Sole si trova nello Scorpione, il segno che si tuffa nelle acque profonde per cercare la verità e portare luce su tutto ciò che è tabù, direi che potremmo parlare del perineo, conosciuto anche come pavimento pelvico.
Purtroppo, questa parte del corpo è ancora troppo sconosciuta. Per esempio, quando faccio i corsi di PIyM (Perineo, Integrazione e Movimento®), ai gruppi nuovi o a chi si avvicina agli incontri di presentazione chiedo sempre cos’è il perineo, e immancabilmente c’è sempre chi mi risponde “È quella parte là sotto”, magari con un po’ di imbarazzo e senza saper definire in modo più dettagliato; e poi, indagando un po’, mi rendo conto che non ha molta consapevolezza della zona, né conoscitiva, né corporea e tantomeno sensoriale.
In effetti, nonostante detenga molta responsabilità nel determinare la qualità della vita, soprattutto delle donne, il perineo è probabilmente la parte del corpo meno conosciuta, tanto che anche nei corsi scolastici di anatomia non viene nemmeno nominato. Quindi il risultato è che il più delle volte le donne si ritrovano a sentir parlare di perineo solamente durante i corsi di preparazione al parto, e purtroppo non sempre in modo chiaro e magari senza sperimentarlo con il corpo ma solo sentendone parlare.
Quindi cos’è questo perineo?
La volta scorsa ho spiegato che sia il temine latino che quello cinese per designare la pelvi ci riportano alla sua funzione contenitiva e protettiva, come se fosse un recipiente che contiene l’acqua. Ma la pelvi è solo la struttura ossea, e in questa sua funzione di contenimento viene sostenuta da un sistema muscolare e legamentoso, ossia il perineo.
Potremmo quindi dire che il perineo rappresenta l’elemento Terra su cui poggiano gli organi e visceri contenuti nella cavità addominale, e non a caso viene anche chiamato pavimento pelvico. Però, anche se il nome pavimento pelvico ci fa pensare a qualcosa di duro, in realtà il perineo è composto da muscoli, fasce e legamenti che, insieme ai muscoli addominali e al diaframma respiratorio, forma una delimitazione blanda e dinamica dello spazio addominale.
Pertanto, da un lato il perineo contiene: i visceri nella loro sede, il bambino in utero durante la gravidanza, e tramite l’uretra e l’ano contiene anche l’urina e le feci.
Ma dall’altro lato il perineo si apre e diventa una porta di passaggio: sia per permettere la minzione e l’evacuazione, sia per permettere il passaggio del bambino durante il parto, ma anche per accogliere il compagno durante la relazione sessuale (questo vale per noi donne ovviamente, e questo già ci dice che il perineo femminile differisce da quello maschile).
Come qualsiasi altro muscolo, il perineo ha una sua capacità contrattile e di rilassamento. Ma non solo: i muscoli e i legamenti che formano il perineo si inseriscono sulla struttura ossea del bacino, pertanto questa parte del corpo si adatta al movimento del bacino (e di nuovo ritorna l’importanza di muovere la pelvi!).
Il perineo si muove con noi, vive con noi, respira con noi. Non a caso viene anche chiamato diaframma pelvico ed è strettamente correlato con gli altri diaframmi del corpo: quello respiratorio, la lingua e il palato, che hanno origine dallo stesso foglietto embrionale.
Se prendiamo in considerazione il sistema dei sette chakra principali, il perineo corrisponde al primo chakra, che è legato all’elemento Terra. Il primo chakra è la prima pietra su cui tutti gli altri riposano, per cui è di importanza cruciale: è connesso alla Terra e a tutto ciò che è solido, come il nostro corpo, la salute, la sopravvivenza, l’esistenza materiale e monetaria, la capacità di manifestare e focalizzare le nostre necessità.
In sanscrito si chiama Muladhara, che significa “radice”, e in effetti per la medicina cinese il perineo rappresenta l’ancora che ci unisce alla nostra terra, alle nostre radici, intese come origine, quindi ci unisce anche ai nostri antenati e alle nostre antenate.
Ma le radici sono anche fatte di emozioni istintive che sono programmate dai nostri ricordi del passato e dalle nostre tradizioni (ciò che Carl Jung descrive come il regno dell’inconscio collettivo, un regno di istinti ereditati e di tendenze evolutive), e quando ritroviamo queste radici, rafforziamo la nostra identità ed entriamo in contatto con la saggezza di questo regno istintivo.
E il perineo è considerato la sede dell’inconscio, luogo di memorie antiche e di condizionamenti.
La materia è un’innegabile realtà, non possiamo separarci da essa, ne siamo composti. E non possiamo nemmeno negare il nostro legame con la Terra su cui viviamo. Negare l’attenzione alle nostre basi è come edificare su un terreno sabbioso, quindi l’obiettivo del primo chakra, e di conseguenza anche del perineo, è solidificare tale terreno.
Pertanto, possiamo comprendere quanto il perineo abbia un ruolo centrale nella nostra vita; e non a caso si trova proprio al centro del nostro corpo.
La coscienza nel primo chakra è principalmente connessa alla sopravvivenza fisica; è la nostra reazione istintiva per cui decidiamo se combattere o fuggire. E quando la nostra sopravvivenza è minacciata, conosciamo la paura.
In effetti, le funzioni del perineo sono complementari a quelle dell’ipotalamo, che è sede di importanti funzioni neurovegetative, di istinti legati alla sopravvivenza (come l’eliminazione, la sessualità, la riproduzione) e di emozioni e pulsioni profonde (come le paure e le angosce, il coraggio, la forza, il piacere intenso). Ed essendo la sua funzione principale quella di proteggere (i visceri, il bambino, le emozioni, l’integrità), è molto sensibile ai segnali di pericolo, e alla minima percezione si pone in stato di allarme e di difesa.
Pertanto, alla luce di quanto detto finora, è evidente che, nonostante sia forse la parte del corpo più trascurata e meno conosciuta, è in realtà fondamentale iniziare un lavoro di conoscenza e presa di consapevolezza del perineo. Perché non solo è al centro della dinamica del parto, ma è anche al centro delle nostre emozioni, della nostra femminilità, della nostra sessualità e del nostro benessere.
Non a caso in molte tradizioni è considerato sacro, e per esempio i greci lo chiamavano perineos, che significa “attorno al tempio”, a ricordarci che è una zona che dobbiamo trattare con cura e rispetto, in quanto ci transita in un luogo sacro dove possiamo creare magie.
Direi che per oggi ho già detto tanto, e la prossima volta inizieremo ad esplorare un po’ la parte anatomica, perché credo che avere un’immagine mentale chiara ci possa aiutare nella creazione di un’immagine corporea e sensoriale. Ma nel frattempo forse potresti iniziare a portare attenzione a questa parte del tuo corpo, perché la nostra integrità passa anche attraverso il perineo.
Ahava, Francesca Zangrandi