Rubrica “Lunedì al femminile”: UTERO, CENTRO CREATIVO FEMMINILE

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Ciao, ti do il benvenuto a questo quarto appuntamento della rubrica “Lunedì al femminile”, che esce ogni primo lunedì del mese; nei mesi scorsi abbiamo parlato della relazione donna-luna e delle diverse energie che sperimentiamo nelle varie fasi del ciclo mestruale, e stavolta vorrei iniziare a parlare un po’ dell’utero.

La prima cosa da tenere in considerazione è che l’apparato genitale femminile non è visibile, è nascosto all’interno, quindi la donna è, per sua stessa natura, affine a tutto ciò che è magico e invisibile, ed intrattiene con sé stessa un rapporto profondo, interno; ed anche tutti i cambiamenti, sia quelli legati ai cicli mensili che quelli legati al ciclo della vita della donna, sono un vissuto interiore prima che una manifestazione esterna.
Uno dei termini che i cinesi utilizzano per definire la pelvi è Gu Pen dove Gu è l’osso e Pen ha il significato di bacino, catino, denotando la sua stretta relazione con l’elemento acqua. Il termine stesso Gu Pen pone l’accento sulla forma di bacino, ovvero qualcosa che contiene le acque, e l’acqua è all’origine della creazione: è in questo bacino che avverrà la procreazione. Il bacino è il luogo delle “buste”, degli “involucri” (Bao). Bao è un termine molto importante: il suo ideogramma è composto da una radice che significa “carne” e da una parte che ci parla di qualcosa che fascia, avviluppa e indica quindi la placenta ma anche tutti gli organi avvolti o costituiti da una membrana, come la vescica e l’utero.

Nei testi cinesi antichi, la descrizione anatomica dell’utero non differisce da quella dei testi moderni occidentali, ma a proposito degli organi interni specifici della donna, la medicina cinese ha sempre attribuito maggior rilevanza all’utero piuttosto che alle ovaie. Infatti, la medicina cinese riferendosi all’Utero intende tutto l’apparato riproduttivo interno della donna, compresi gli annessi, che non vengono identificati come strutture a sé stanti, forse per sottolineare l’importanza dell’utero.
Dobbiamo tener presente che l’utero, dopotutto, era l’organo dell’apparato riproduttivo che si identificava più facilmente: interno ma apprezzabile, poteva certamente rappresentare il punto di riferimento per le popolazioni antiche rispetto al mistero della maternità e dei flussi mestruali.

Nella medicina cinese l’Utero viene descritto come una scodella chiusa a tre diramazioni coniformi, una inferiore (collo dell’utero, chiamato Zi Men “Porta del Bambino”) e due superiori che si dirigono rispettivamente a destra e a sinistra (salpingi – o tube di Falloppio, e ovaie). L’Utero è uno dei sei visceri curiosi o straordinari: ha forma cava e le mestruazioni, il travaglio e il parto sono espressione della sua funzione di secrezione (come un viscere yang), e immagazzina il Sangue e nutre il feto durante la gravidanza (espressione della sua funzione come organo yin). L’alternanza della funzione escretrice e di quella conservativa segue un andamento ciclico corrispondente per le mestruazioni a un mese lunare e per la gravidanza a dieci mesi lunari (circa 40 settimane).

L’Utero ha avuto diverse denominazioni durante l’evoluzione della medicina cinese, tutte riferite alle sue varie funzioni: per esempio, se si vuole mettere l’accento sul concepimento si utilizzerà il termine Zi Gong “Palazzo del Bambino”; se invece si vuole porre l’accento sulla nutrizione del feto si possono utilizzare i termini Bao Gong “Palazzo della busta”, Bao Zang “Organo della Busta” o Bao Shi “Camera della Busta”; se ancora si vuole porre l’attenzione alla sua funzione legata al sangue e alle mestruazioni si utilizzeranno i termini Xue Zang “Organo del Sangue” o Xue Shi “Camera del Sangue”.

Invece il termine Nu Zi Bao “Busta del Bambino della Donna” è utilizzato per denotare l’Utero quando se ne parla come viscere straordinario, in quanto è la busta per la trasmissione della vita e per lo sviluppo del feto; però questo termine è utilizzato anche per indicare il sistema riproduttivo in generale.
Nell’ideogramma Nu significa “madre”, Zi significa “bambino” e Bao significa “contenitore”. L’ideogramma Bao è costituito nella parte inferiore da un neonato e nella parte superiore da un adulto che si piega per accoglierlo e raccoglierlo, avvolgendolo dentro una coperta. Il termine Zi designa il bambino, ma significa anche semenza, uova, ricordandoci quindi gli ovuli femminili; però un altro significato di Zi è “maestro”: la nostra fisiologia, la nostra ciclicità è nostra maestra per tutta la vita, e nel momento di una eventuale gravidanza anche il bambino che portiamo dentro diventa nostro maestro!

L’Utero nella donna corrisponde al Dan Tian Inferiore: Dan Tian significa “campo di Cinabro” ed è, nella fisiologia della Medicina Tradizionale Cinese, il luogo del corpo dove il qi (energia) viene conservato, accumulato e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo.
L’ideogramma Dān 丹 rappresenta un pozzo con al suo interno il minerale prezioso, che secondo l’Alchimia cinese è appunto il Cinabro. Il termine Cinabro viene spesso tradotto con “rosso”, perché il cinabro (solfuro naturale di mercurio) è un minerale di colore rosso vermiglio che si estrae dalla roccia, la materia prima grezza da trasmutare, attraverso il processo alchemico, nell’elisir dell’immortalità. Secondo gli antichi cinesi, il cinabro era il materiale perfetto, libero da qualsiasi impurità; siccome i giacimenti di cinabro si trovano sotto le vene aurifere, nacque l’idea che, in natura, l’oro si trasformasse lentamente in questo minerale, per questo motivo il cinabro fu, così come l’oro, associato alla vita ed all’immortalità e si sarebbe trovato, in altra forma, anche all’interno del corpo umano nei tre campi del Cinabro (Dan Tian Inferiore, Medio e Superiore).

Quindi il fatto che l’Utero sia considerato il Dan Tian Inferiore femminile, ci fa capire quanto sia considerato un punto energetico molto importante; infatti, è la parte anatomica preposta sia alla creazione di una nuova vita che alla ri-creazione della nostra vita!
Ossia possiamo utilizzare il nostro grembo, il nostro utero, non solo per procreare, ma anche per connetterci con il potenziale creativo dell’universo e dare alla luce nuove idee, nuovi progetti, nuove possibilità, co-creando consapevolmente con la grande Madre Cosmica.

Per quanto riguarda il sistema dei chakra, l’utero corrisponde al secondo chakra, detto Svadhisthana, tradotto normalmente come “la propria dimora”; quindi possiamo considerare il nostro utero la nostra casa, il nostro centro di potere, dove siamo in connessione con noi stesse, con le nostre emozioni, con la nostra energia vitale e con il tutto.
Come ha scritto Marguerite Rigoglioso: “Le donne sono, in virtù della loro camera alchemica che dona la vita che dimora in loro, essenzialmente delle dee viventi. Per questo le donne possiedono l’abilità non solo di portare lo spirito nella materia, ma possiedono anche l’abilità di ricevere informazioni dai reami sottili. Poiché l’utero è un trasmettitore ed un ricevitore a molti livelli. Le Sagge dell’Oracolo di Delfi sapevano questo, ecco perché Delfi era conosciuto come l’ombelico/utero del mondo, e perché si diceva che le Profetesse Delfiche ricevessero il Dio attraverso i loro uteri.”

Ahava, Francesca Zangrandi

  1. Il prossimo appuntamento di questa rubrica sarà il primo lunedì di maggio, ma se nel frattempo e vuoi rimanere aggiornata sui vari articoli che pubblico sul blog puoi iscriverti alla newsletter sul sito www.quintadimensione.net, mettere “Mi piace” alla pagina Facebook Quinta Dimensione – Francesca Zangrandi o seguirmi su Instagram https://www.instagram.com/francesca_quintadimensione/. E se invece credi che questo articolo possa interessare a qualcuno di tua conoscenza, puoi condividerlo. Grazie di cuore!

Uscite precedenti della rubrica “Lunedì al femminile”:
Vivere in armonia celebrando la propria natura ciclica
Donne lunatiche
Le donne e la luna

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