La Pasqua è una delle festività dell’anno più carica di simboli e di significati, ed è sempre stata celebrata, ancor prima che diventasse una festività cristiana. Inizialmente era una festa di primavera dedicata al ritorno della Dea della primavera; non a caso in inglese si dice “Easter”, che deriva dal termine “Ostara” e ci ricorda la Dea Eostre, ma assomiglia anche al termine “Ishtar”, la Dea assiro-babilonese.
Nei primi secoli la Pasqua veniva officiata ogni domenica, poi in seguito una volta all’anno al plenilunio dei mesi di marzo o aprile, in coincidenza con la festa che ricordava l’esodo degli ebrei dall’Egitto e quindi la salvezza dalla “schiavitù”; e nel sesto secolo fu stabilita la data mobile della Pasqua che deve cadere la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.
È sempre stata celebrata con rituali in onore della natura e del passaggio dall’inverno, inteso come morte, alla primavera, intesa come vita. Celebra la vita che rinasce, la luce che sconfigge anche il buio più profondo e illumina il cammino.
Quel seme di luce che è nato in noi durante il solstizio d’inverno, se l’abbiamo accudito e protetto, a partire dall’equinozio di primavera ha iniziato a rinascere, germogliando ed uscendo alla luce del sole, ossia abbiamo iniziato a lasciar andare ciò che è stato per risorgere a nuova vita ed accogliere il nuovo. Questa è in sostanza la Pasqua: morte e resurrezione, il trionfo della luce sul buio.
Un tempo la domenica di Resurrezione era chiamata anche Pasqua d’Uovo perché la si festeggiava donando e mangiando uova sode colorate che erano state benedette; e spesso si regalavano uova di vari materiali pregiati, anche d’oro o d’argento, abbellite di gemme e perle, e decorate con scritte e simboli pasquali.
E in molte cattedrali il giovedì santo si deponeva un uovo di struzzo nel sepolcro rituale insieme con l’Eucaristia, e lo si ritirava il giorno di Pasqua cantando “Surrexit Dominus vere: alleluia!” (Il Signore è risorto davvero: alleluia!).
Ossia l’uovo è considerato il simbolo del Cristo risorto, ma è anche simbolo della resurrezione come un sepolcro dove stia riposando un principio di vita che un giorno sboccerà alla luce.
Ma l’uovo è un archetipo cosmogonico ricorrente nei più diversi miti delle civiltà antiche ed è considerato sacro in tutte le società mitiche. Ha un forte significato simbolico: tutto è contenuto nell’uovo, esso è un universo compiuto; e come in primavera la natura si risveglia in tutte le sue forme, così l’uovo è l’inizio di ogni vita.
Quindi auguro a tutti di “uscire dal guscio” e rinascere a nuova vita!
Buona Pasqua, Francesca Zangrandi